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Chi passa da queste parti sa che ho un amore profondo per la Francia e tutto ciò che vi ruota intorno. Non troppo spesso fuggiamo al di la dei monti, per regalarci qualche momento di relax e di cose buone da mangiare e da bere, ma anche da guardare. Sono solita raccontare i luoghi che mi affascinano e che mi lasciano qualcosa dentro, emozioni, una luce particolare negli occhi di chi mi offre un calice di vino o un piatto da assaggiare, il modo di porsi. Racconto solo se ispirata dal momento e dal luogo. Altrimenti preferisco tacere. Non amo le recensioni che riempiono pagine pagine di guide, siti e blog. Non è nel mio stile parlare male solo per il gusto di farlo, anche se in quel posto non mi sono trovata bene. Ma soprattutto non mi piacciono gli sfoghi gratuiti. Ponderare il momento, costruire un dialogo con lo chef o il ristoratore di turno, creare sinergie e capire cosa può essere migliorato. Insieme.
Sono stata a La Louche dopo che l’amico Leo Rieser me ne ha parlato nelle scorse settimane: chef francese, mi dice Leo. Giovane, attento ai prodotti del territorio, ricette della tradizione con una creatività non esasperata. Così ho deciso di fare una passeggiata e andare a scoprire questo giovane cuoco, che ha deciso di intraprendere la sua avventura nella nostra bella città. Per amore.
La Louche ha aperto da pochissimo, mi pare da metà Settembre, quindi un paio di mesi. A pranzo il menù è improntato su una carta veloce, espressa, per far fronte alle esigenze di chi non ha molto tempo da dedicare alla pausa (non come me :) ), ma necessita in ogni caso di un piatto che riempia gli occhi e il cuore e non solo la pancia (come certi panini orrendi che mi capita di incontrare a volte). In menù troverete sempre una zuppa della settimana, in versione petit a € 3.00 o porzione normale a € 5.00. Trovo questa cosa molto intelligente, un assaggio (abbondante, lo posso dire) di una zuppa prima di iniziare il pasto fa sempre piacere. Ricapitolando, il menù è così suddiviso: Due insalate, zuppa della settimana, la Quiche della settimana, la Crepe della settimana (tutti con contorno). La carne cruda di Fassone tagliata al coltello, in tre deliziose varianti: alla francese, all’italiana e infine la lussuosa.. ma questa dovrete scoprirla da soli :)
Nelle foto, in sequenza la zuppa o vellutata di cavolfiore al Curry e qui sopra la tartare façon francese, con tuorlo d’uovo, capperi, cetriolini, cipolla e tabasco, servita con una leggera cottura sui due lati, che le da un lieve sentore di affumicato che ho molto apprezzato. Ottima la preparazione della tartare, condita al punto giusto, con il tabasco che anima con un tocco leggermente piccante il palato, ma senza essere esagerato. Vi confesso che ne avrei messo un pizzico in più. Ma io non faccio testo! Love tabasco :P
Mi è piaciuta molto la mise en place dei piatti, semplice e originale al tempo stesso. Bell’idea quella di servire il contorno nei vasi di vetro.
A cena il locale si trasforma in un vero e proprio bistrot. Al posto della proposta expres di pranzo, troverete un vero e proprio menù che mi auguro di poter assaggiare presto: la cucina è francese, chef Frédéric Zahm ci è piaciuto molto per la sua semplicità, per la sua preparazione e per la sua umiltà nel raccontarsi. Una bella gavetta alle spalle tra cui Le Crocodile a Strasburgo, le Cheval Blanc a Lembach per poi approdare a Parigi, presso il ristorante L’Espadon dell’hotel Ritz. Poi Chicago nelle cucine del famoso Hotel Peninsula. Quindi Frédéric preparati, che ti metteremo alla prova ;) In sala Noemi, la moglie dello chef, attenta e discreta vi seguirà con gentilezza e se avrete delle domande sarà felice di rispondervi. Un bel duo per questo nuovo locale a Torino. Bravi Frédéric e Noemi.
La Louche
Via Lombriasco 4/C- Torino
Telefono: 011433.22.10 – 334.988.89.99
Pranzo: da martedì a venerdì 12/15- domenica 12/14.30
Cena: Mercoledi, Giovedi e Domenica 19:00/22:30 Venerdì e Sabato: 19:00/23:30
Chiuso Lunedì tutto il giorno, sabato a pranzo- Martedì a cena
Comoda per parcheggiare la rimessa che si trova di fronte
Raggiungibile con i mezzi pubblici: Metro Racconigi e una piccola passeggiata. Oppure Metro fino a Porta Nuova e poi linea autobus 68 (direzione Frejus capolinea), fermata Adriano.
a due facce così non si resiste..scherzi a parte, amo la cucina francese e guidata dai tuoi attenti suggerimenti ci andrò appena possibile.
cercavo giusto un posticino dove festeggiare il mio compleanno, grazie della dritta
Pasquina :) te lo consiglio !
Dede, prego!
Seguendo il tuo consiglio ci sono andata ieri sera..delizioso! Il piatto che più mi è piaciuto è stato l’antipasto: crema di funghi al cioccolato bianco, delicatissima. E anche le altre portate non ci hanno deluso – inclusi i dolci, ottimi! Una bella scoperta!
Appena capito a Turin ci vado!Bacio ;)
Cara Sandra, sono cosi’ innamorata della cucina francese che quando si e’ presentata l’occasione di una casina in Liguria ho scelto di acquistarla a 6 km dal confine :) A Torino un ristorante francese decisamente mancava e in Italia in genere ce n’e’ grande penuria. Andro’ sicuramente a trovare Frederic e Noemi, grazie della dritta. A.x