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La scorsa settimana, vi ho raccontato che esistono cultivar di mele molto antiche, come la mela Magnana. E oggi vi racconto come far finire le mele in forno ;) ma non da sole. In ottima compagnia direi: burro 1889 salato delle Fattorie Fiandino e una manciata di cranberries. So che molti di voi utilizzano il burro salato nelle preparazioni dolci. E non dimentichiamo che abbiamo una bella selezione di ricette a tema burro salato, e molte sono ‘dolci’ :) [qui una parte di quelle pubblicate]
Ma la sorpresa di oggi non è tanto la ricetta quanto, secondo me, una nuova e bella collaborazione, appena nata su Un tocco di zenzero. Sto parlando di Lucia Galasso, antropologa culturale, specializzata in antropologia alimentare e storia delle religioni, che ci farà compagnia ogni tanto, legando a doppio filo i suoi studi ai miei post, raccontandoci la tradizione, la cultura e i miti legati ad alcuni particolari alimenti/ingredienti…
Lei si definisce così: Sinceramente cerco di non rifarmi troppo (o esclusivamente) alla tradizione, che indubbiamente ha il suo peso, ma di andare alle sue radici per scoprire il significato di un cibo e del contesto cui appartiene. Ecco, il mio è più un approccio bioculturale e il più delle volte si scopre che dietro un piatto, una tradizione o una pratica culinaria, c’è il senso pratico dell’uomo che cerca di dare una spiegazione a una realtà sfuggente e altrimenti difficile da gestire (non è un caso che quasi tutte le pratiche culinarie abbiano un fortissimo legame con la religione).
Poi ho notato che quando spieghi il percorso antropologico di un cibo alle persone, quasi si tranquillizzano e riallacciano un rapporto con la memoria e l’identità; capiscono perchè mangiano quel cibo e in quel contesto, sanno chi sono e da dove “provengono”, se ciò che stanno consumando è patrimonio della propria cultura alimentare e, se non lo è, imparano a capire il significato delle altre cucine etniche.
Torta golosa con mele Magnana e cranberries
dose per due tortine o per una torta per 8 persone
farina 250 grammi
burro 1889 salato ben freddo tagliato a cubetti grammi 150
tuorli (uova codice 0 bio) 4
zucchero di canna bio grammi 100
lievito per dolci un pizzico
per farcire
mele Magnana 5 (o Annurca/ Abbondanza) tipo dolce/acidulo
cranberries 2/3 cucchiai (a vostro gusto)
zucchero di canna bio 2 cucchiai
burro 1889 salato tagliato a cubetti- grammi 50
latte 1 cucchiaio (con un pizzico di zucchero)
forno statico a 180°
lavorate tutti gli ingredienti nella planetaria (oppure in un frullatore) finché è ben amalgamata. Formate una palla, mettetela in frigorifero per almeno 45 minuti/1 ora.
Lavate bene le mele, eliminate il torsolo e tagliatele a fette spesse. Stendete la pasta in due dischi (o in uno) sulla teglia (foderata di carta forno) e farcite con le mele, distribuendole su tutta la superficie. Sollevate i bordi e ripiegateli sulle mele. Cospargete con lo zucchero, i cranberries e i pezzetti di burro salato. Spennellate i bordi con il latte, cospargete di zucchero.
Infornate per circa 35/40 minuti, fino a quando risulterà cotta e dorata.
Servite tiepida, magari con della panna liquida.
Idea regalo: cena da amici e non sapete cosa portare? Se avete un’oretta di tempo e qualche buona mela a disposizione, il gioco è fatto. Magari con una teglia da torte in rame nuova di zecca. Farete felice la padrona di casa :) ma anche gli ospiti!
Vi lascio con la prima parte della scheda di Lucia Galasso sulla Mela, frutto carico di simbologia sin dall’antichità:
Il melo (Malus pumila Mill.) è una pianta originaria dell’Asia centrale, diffusasi in Europa a cominciare dal Neolitico. Mele carbonizzate sono state trovate, infatti, in siti palafitticoli svizzeri,austriaci, italiani e svedesi; le mele erano tagliate a metà e a quarti, a indicare che già anticamente viera l’usanza di farle seccare perché si conservassero durante l’inverno. L’areale geografico di distribuzione di questa pianta coincide con quello culturale dove la ricca mitologia, di cui essa è protagonista, ha visto una notevole mutazione simbolica nel tempo. Insieme al melograno, al pero, al tiglio, al sorbo e al mirto, il melo è uno degli alberi sacri alla
Grande Madre. L’importanza iconologica è sottolineata, ad esempio, dalle statuine delle opulente Grandi Madri neolitiche, che il più delle volte stringono in mano una mela, simbolo di fertilità, immortalità e conoscenza. Il melo è infatti l’albero della conoscenza salvifica, che conduce all’immortalità. Dono della Dea all’eroe che compie difficili imprese, al poeta, all’uomo saggio.
Esempio di questo viaggio iniziatico è il mito che racconta l’undicesima fatica di Ercole, chiamato a raccogliere le mele custodite nel giardino delle Esperidi alla fine della Terra, pomi d’oro dono di nozze della madre Terra a Era; frutti che donavano, appunto, l’immortalità. Il dono di una mela o di un ramo di melo al re consacrato gli assicurava l’ingresso nei Campi Elisi,
simboleggiati da un meleto. Ancora, la mitologica isola di Avalon (la cui etimologia rimanda al termine bretone e gallese “aval”, mela), “l’isola delle mele” è il luogo in cui si rifugiò re Artù aspettando il momento in cui avrebbe liberato dal giogo straniero i suoi compatrioti gallesi e bretoni. Là, sotto il melo consacrato alla Dea Bianca celtica, insegnava il mago Merlino. Avalon è una variante, nella mitologia irlandese, di Emain Abhlach (Pianura degli alberi di melo), l’isola su cui cresce un melo gigantesco che reca frutti e fiori contemporaneamente. La mela è il frutto dell’Albero della Vita eterna, e nei miti della dea nordica Idun, l’alimento che conserva eternamente giovani gli dei. E’ interessante notare come spesso questo frutto che dona l’immortalità è ricoperto dal metallo incorruttibile: l’oro.
La mela era il frutto più simile alla luna, simbolo della Grande Dea. Se infatti la si taglia orizzontalmente, ogni metà ha al suo centro una stella a cinque punte formata dai suoi semi che rappresentano la dea lunare nelle sue cinque manifestazioni: prima falce, primo quarto, piena, secondo quarto e infine nera. Allo stesso modo in una metà del frutto si può riconoscere il pianeta Venere, adorato con il nome di Esperanto, la stella della sera, e nell’altra Lucifero, la stella che annuncia l’alba. [Continua]
Bellissimo!!!! Felice di questa collaborazione Sandra (ora aspetto solo di assaggiare, eh?) :)
Buongiorno! Apprezzo molto i post non solo culinari, ma che diano la possibilità di arricchirsi anche “culturalmente”, quindi ottima idea e ottima collaborazione! :)
Che dire dellla ricetta… mele&melagrana: meraviglioso contrasto cromatico e anche di consistenza. Mai provato questo abbinamento, sai? M’ispira però. Grazie della ricetta, buona giornata!
Baci,
A.
Mi piace molto l’idea regalo torta e teglia di rame annessa. Mi piacerebbe assaggiare questo tipo di mela, antica come dici tu. E benvenuta a Lucia, la scheda sulla mela è veramente interessante, una piacevole lettura. Buona giornata ragazze!
Quindi non rimane altro che aspettare (con l’ansia :)) i primi effetti della vostra collaborazione.
PS La torta sembra veramente squisita.
Buona giornata.
brava sandra, lucia scrive cose interessanti già nel suo blog e leggerla qui mi piace :-)
Un grazie a te per la ricetta…ed uno a Lucia per queste meravigliose info che ci lascia! sai che adoro ste cose! :)
baciiiii
che bello questo post culturale cara Sandra… e benvenuta Lucia :) ma quella mezza torta chi se l’è sbafata? EHHHHH?
gran bella idea unire i due contenuti!
complimenti!
mi piace un casino la storia, invece delle favole mio nonno mi raccontava i miti greci!!!
beh dunque… il burro salato 1889 ce l’ho…
il forno me lo stanno montando…
gnammmmmmmmmi
buona giornata a tutte/i
Isa
ma che bella ricetta! e che belle foto, bravissima!
Favolosa questa torta!! Segno anche questa. ciao Daniela.
Che bella abbinata, non solo di ingredienti,ma anche di amicizie!!!
Cara Sandra,
sono un tuo affezionato (anche se silenzioso, ad accezione di un commento sul ristorante Derrière di Parigi)lettore.
Sabato sera sarò a Torino con il mio compagno che recita nel cast di Cats all’Alfieri e, benché anche io sia di origini piemontesi e abbia passato molto tempo a Torino nel passato, non so dove portarlo a cena dopo lo spettacolo, verso mezzanotte. Ho provato a fare qualche ricerca su internet, ma ormai non conosco più i ristoranti di Torino: è da troppo che manco dalla città.
Mentre oggi leggevo questo tuo post m’è venuto in mente che forse tu puoi aiutarmi nella scelta di un ristorante dove si mangi bene. Un posto tranquillo, non per forza dalle parti dell’Alfieri, ma che soprattutto serva la cena anche così tardi.
Ti sarei davvero grato se potessi darmi un consiglio, anche perché sono certo che di un tuo consiglio, in fatto di cucina e ristoranti, posso fidarmi ad occhi chiusi!
Grazie mille per il tuo tempo.
Un caro abbraccio.
Gil
Post molto interessante, ricco di numerosi spunti e informazioni, mi piace questa nuova collaborazione con Lucia. Come mi piace l’idea regalo che proponi, chissà perché non ho mai pensato a regalare anche la teglia oltre al dolce (si capisce che ho sempre e solo regalato il contenuto e non il contenitore, vero? :D).
Buona giornata e grazie per i favolosi momenti trascorsi insieme, è sempre un piacere rivederti.
bellissimo sito,molto interessante molte idee e consigli sono proprio contenta di averlo trovato.buona giornata ora lo spulcio ancora un bel po’.Ciao
Ti ho già mandato un tweet, ma questa collaborazione mi piace tanto da riscrivertelo! e la torta è fantastica!
Chissà perchè avevo scritto melagrana… lapsus freudiano? Mi correggo, cranberries.
Ciao,
A.
come sempre sei una foto d’ispirazione.
Ottima l’idea di portare una bella tortiera con torta annessa come regalo a casa! .. uff perché non ci ho pensato io!? ;)
Grazie della lezione sulla mela antica.
meraviglia!!! che torta fantastica, ho pure trovato il burro al negozio sotto casa :o)
bella la collaborazione con Lucia, BRAVE!!! uno di quei casi in cui la cultura si mangia ;o)
Luciaaaa???? hai visto che roba?? Mi sa che questa collaborazione sarà lunghetta, che ne pensi? ;))
Soon la seconda parte della storia, con un consiglio di cottura semplice e veloce per le nostre amate meline, adatto alle feste natalizie che ormai sono alle porte :)
buona giornata a tutti/e.
°Gilberto noi abbiamo già risolto, vero? :o)
ciao Sndra,
noi abbiamo già risolto, sì.
Resta in sospeso solo il nostro caffé. Tu a Milano o io a Torino? Dipende da chi arriva prima…
Grazie ancora!
Un abbraccio, Gil
Sandrà felicissima… felice che sia piacuto a tutti!! :) ma certo che sarà lunga questa collaborazione… lunga e appetitosa (sotto tanti punti di vista!) ;))
Lucia, presto presto con la prossima idea in cucina e la storia bella e affascinante sulle mele :D
“antropologa culturale, specializzata in antropologia alimentare”- we are fascinated by this and husband in particular has been buying up books about food history and reading them to me. And this recipe is wonderful! Perfect for winter – and how I love cranberries!