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Nel 2015, durante degli esami di routine, ho scoperto di avere un problema alla tiroide, esattamente una tiroidite autoimmune, detta Tiroidite di Hashimoto. Valori completamente sballati, shock iniziale, smarrimento e rabbia. Rabbia perché non c’erano molte informazioni in merito, le terapie ormonali classiche non erano adatte a curare il mio problema, la mia malattia.
Le ho provate tutte: dalla medicina Ayurvedica alla dieta Paleo, affiancando la classica terapia ormonale sostitutiva che con me non ha funzionato.
La Paleo dieta prevede un considerevole consumo di proteine animali, carne da animali allevati ad erba, più sani e forti.
Ma non era la dieta per me, ci ho provato. In questi anni ho ridotto tantissimo il consumo di carne. Non l’ho eliminata ma ne mangiamo meno.
Alla carne preferisco il pesce, meglio se pesce azzurro. Sono una grande divoratrice di ortaggi e verdure, legumi, in quantità limitate perché dopo aver fatto un esame specifico prescrittomi dallo Studio Medico Speciani di Milano, ho scoperto di avere problemi alimentari legati al Nichel e agli oli cotti. Questi due componenti scatenano in me una forte infiammazione, creando un’ulteriore reazione a catena. Diciamo che non sono proprio fortunata, anche se credo che ci siano persone che hanno problemi più gravi del mio, e per me il bicchiere è sempre mezzo pieno.

In un soggetto fortemente allergico (quale sono) la prima cosa da fare è evitare tutto ciò che causa infiammazione all’organismo.
In questi 4 anni ho letto tantissimo, mi sono documentata, ho studiato. Ancora leggo e studio, libri, dispense, pubblicazioni. Ho dovuto cambiare l’alimentazione per poter iniziare a stare bene, trovare un endocrinologo che mi prescrivesse una terapia adatta. La terapia per la tiroide è un delle più difficili da dosare, perché per poco gli esami risultano sballati e si deve ricominciare da capo.

Ci sono alimenti che, per chi soffre di tiroidite, andrebbero evitati o almeno si dovrebbe limitarne il consumo, quelli ricchi di acidi grassi saturi animali. Nell’elenco spiccano le uova, i salumi, il latte e tutti i derivati. Limitare il consumo di glutine, incrementare l’uso di cibi ricchi di acidi grassi polinsaturi della serie omega 3, integratori ricchi di Omega 3. Consumare quotidianamente cibi ricchi di vitamine antiossidanti A, C, E.

Così da un po’ di tempo ho ribaltato la situazione e iniziato un percorso completamente differente: per una che al mattino inizia la giornata con una ricca colazione salata non è stato semplice, io che mangiavo 2-3 volte alla settimana uova a colazione o bresaola, prosciutto cotto/crudo. Pian piano ho iniziato a ridurre sia il consumo di uova che di insaccati. Oggi posso anche farne a meno. A colazione alterno tè verde a latte di mandorla o avena con caffè, non tutti i giorni. Mangio salmone affumicato (meglio se selvaggio, se di allevamento, solo biologico), frutta fresca, succhi e spremute (alle arance preferisco i pompelmi), pane di segale oppure multi cereali, mai più di una fetta o al massimo due per pasto.
Le bevande vegetali da qualche settimana me le faccio a casa, mi sono regalata un super frullatore, di quelli americani, molto potente, in grado di frullare qualsiasi cosa. O quasi. Parto sempre da frutta secca di qualità, preferibilmente biologica e acqua naturale in bottiglia. La differenza con quelli acquistati (anche se di buona qualità) è notevole.
Cerco di variare il più possibile, di stuzzicare l’appetito con spezie e aromi naturali. Limito l’uso del sale e scelgo solo sale integrale. Lo zucchero non lo compro più da anni ormai, non ne facciamo uso da molto tempo. E in caso deve essere di canna ed integrale ma solo se devo fare dei dolci.

Cambiare è possibile, non è facile perché si deve stravolgere completamente le proprie abitudini. È faticoso, è costoso, è complicato. Da qualche mese mi sono avvicinata ad un mondo nuovo, quello dei cibi fermentati, acquistato alcuni volumi sul tema, iniziato a fare qualche esperimento. Se siete fan del Kimchi come me, a Torino ne trovate uno buonissimo da Eataly, prodotto da Filippo Civran, il deus ex machina di FoodStock. Tra qualche giorno vi racconterò un po’ più approfonditamente il lavoro di Filippo e quanto sono buoni i suoi prodotti, confetture insolite comprese.

Poi se volete iniziare a fare esperimenti casalinghi sul tema fermentati & Co vi consiglio il libro di Sandor Ellix Katz, Il Mondo della Fermentazione, edito da Slow Food Editore, considerato uno dei massimi esperti mondiali di cibo fermentato. Oltre al Kimchi mi è presa la fissa del Kombucha, una deliziosa bevanda fermentata, prodotto con una madre, lo scoby, e solitamente tè verde.
Sono alla ricerca di uno Scoby, se qualcuno ne avesse un pezzetto da condividere faccia un fischio!

Ci risentiamo tra qualche giorno con un approfondimento sui fermentati di FoodStock e la ricetta di un goloso budino al cacao milk free.