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Wisky Bay, Wilsons Promontory

La scorsa settimana vi ho raccontato i miei primi tre giorni, tra Melbourne e Mornington Peninsula. Oggi è il turno di Wilsons Promontory e della restante parte del viaggio a Melbourne prima di rientrare in Italia.

Un viaggio come questo ti cambia. Ti cambia dentro, ti mette di fronte a una cosa fondamentale, che spesso dai per scontata: gli affetti. Fino a quando non arrivi lì non ti rendi conto di quanto lì sia lontano da casa. Non ti rendi conto di quanto casa alla fine sia così importante, quanto i tuoi affetti, la famiglia e la tua vita siano così radicati in una piccola città del nord Italia, che a noi a volte sembra così grande, da aver bisogno di qualcosa di più piccolo, raccolto. E poi ti trovi a millemila km da casa e la prima cosa che pensi è ‘quando torno’ perché credetemi il senso della distanza è così netto e forte da fare quasi male fisicamente. Ti resta una sensazione di vuoto che non sai descrivere e che devi colmare in qualche modo.
Sono abituata a viaggiare, lo sono sempre stata. Ma questa volta è stato diverso. Ho immaginato una me a 20 anni. Forse allora il salto lo avrei fatto, mi sarei trasferita lontano da casa per il senso di libertà e forse anche un po’ di ribellione che viene a quell’età. Ora parto, parto sempre con entusiasmo e voglia di avventura, di nuove esperienze e incontri. Però assieme a quell’adrenalina c’è anche un forte senso di nostalgia. Non sono brasiliana, ma credo che possa definirsi saudade. Sembrerò pazza ma è proprio così: parto ma con la consapevolezza che poi torno sempre a casa. E credo che , almeno per me, sia una delle cose più belle del poter viaggiare. La consapevolezza di chi sono e di cosa voglio in realtà.

Domenica 25 Maggio, ci svegliamo sotto un acquazzone che non ci ha permesso quasi di arrivare al ristorante per la colazione: una vera e propria cascata. Va beh, think positive! Cereali, un the bollente, toast con burro di noccioline e una punta di Vegemite, per assaggiare la colazione australiana (io passo, il Vegemite non mi avrà mai!). Non so come facciano a mangiare toast e Vegemite. Per chi non lo sapesse si tratta di  una crema scura, preparata con il lievito di birra, che si trova solo in Australia e Nuova Zelanda, e che viene spalmata sul pane come fosse crema al cioccolato. Insomma, se amate il sapore (molto concentrato) del lievito di birra, prego, accomodatevi! :)))

Vegemite

Riprendiamo il destriero arancio fiammante per dirigerci verso il promontorio di Wilsons, alla ricerca dei canguri e dei koala. Prima però stop per la seconda colazione da Moo’s at Meeniyan, uno dei miei locali preferiti di questo viaggio. Storica costruzione, dove una volta si trovava il macellaio (e anche forno/panetteria del paese), Moo’s è il modello di caffè moderno che dovremmo importare: colazione, pranzo, caffetteria nel pomeriggio e solo durante il fine settimana servizio per la cena. Come per gli altri ristoranti che abbiamo visitato durante il viaggio, anche Moo’s sostiene i produttori locali, sia nel menù che serve ogni giorno, tra breakfast e pranzo, che come suggerimenti per le escursioni da fare in South Gippsland. Marty è una persona adorabile, ha chiacchierato con noi per quasi tutto il tempo, mentre ci preparavano il cestino (humpers) per la cena e quello per la colazione di lunedì mattina. Per la notte ci saremmo fermate a Limosa Rise, un lodge affascinante in mezzo alla natura incontaminata di Wilsons Promontory ( a 5 minuti dal parco nazionale), ma che non ha servizio ristorante: è possibile acquistare tutto il necessario e preparare pranzo e cena nei cottage, dotati di ogni confort, tra cui anche una cucina completa di ogni elettrodomestico e un caminetto carico di legna da ardere, in mezzo al salone. Un sogno.
Moo’s ha una convenzione con Limosa, quindi quando prenotate potete richiedere il servizio catering e ritirarlo presso il ristorante di Marty.

Moo's at Meeniyan collage
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Caricati i nostri humpers in macchina, sotto la pioggia, riprendiamo la strada verso Limosa Rise, dove avremmo potuto lasciare le valigie e la cena, prima di iniziare ad esplorare il territorio. Ed io già non vedevo l’ora di fotografare i canguri. La strada per raggiungere il parco nazionale è panoramica e vi darà la possibilità di ammirare un paesaggio unico. Se qualcuno di voi ricorda Jurassic Park potete capire di cosa parlo: altopiani immensi, foreste e vegetazione a perdita d’occhio, tanto che mi sarei per nulla stupita se da un momento all’altro avessi visto attraversare la strada da un animale preistorico, proprio come nel film.

Wilsons Promontory, Australia

Lungo la strada abbiamo notato alcune persone ferme in mezzo ad una radura e, poco più avanti, un gruppo di canguri che stavano brucando l’erba. Io urlo: kangaroo! Catherine capisce al volo e cerca un posto dove lasciare la macchina. E fu così che, per la prima volta nella mia vita, ebbi un incontro molto ravvicinato con un canguro. Devo aver fatto delle mosse alquanto strane perché alcuni membri del gruppo mi guardavano con occhi straniti, saranno state le mie pose plastiche, sicuro. Ci siamo fermate per un tempo che a me è sembrato lunghissimo, a guardar mangiare queste strane creature, che ogni tanto saltavano da un punto all’altro del prato, voltandosi a guardare cosa facessimo, noi umani.
Dopo un tot di foto, ripresa la macchina ci siamo spostate verso Whisky Bay, una delle spiagge più frequentate durante il periodo estivo. Devo dire che anche con la pioggia e le nuvole questa spiaggia è bellissima da rapire lo sguardo per interminabili minuti. Poi forse, metti anche che sono dall’altra parte del mondo, in uno degli angoli più suggestivi di questo continente.

Kangaroo
Kangaroo
Kangaroo, Wilsons Promontory, Australia
Whisky Bay, Wilsons promontory
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Dopo la passeggiata sulla spiaggia, riprendiamo la macchina ed andiamo in esplorazione del territorio, alla ricerca di un koala. Niente da fare, nemmeno l’ombra, quando Laura è riuscita ad incontrarne una decina! Però noi ci siamo imbattute in uno spaventatissimo Wallaby, ben mimetizzato in mezzo all’erba alta, con il suo pelo grigio rossastro, era difficilissimo da distinguere. Sono riuscita a scattargli una foto al volo, prima che tornasse nella radura.

Wallaby at Wilsons Promontory

Riprendiamo la via di casa, stanche ma soddisfatte per la lunga ma molto proficua giornata. Ci attendeva una bella cena davanti al camino e una bottiglia di Cabernet Sauvignon tutta per noi: non dovevamo guidare!
Lunedì mattina mi sveglio molto presto, sento che devo fare qualcosa prima di andare via da questo luogo emozionante: fotografare l’alba e portare il ricordo sempre con me. Sarebbe stato bello poter condividere questo momento con il mio compagno, e a volte durante i miei viaggi mi manca proprio questo tipo di condivisione, essere in un luogo magnifico e bellissimo ma non poterlo condividere con chi ami, a volte è davvero difficile.
Dopo colazione ringraziamo Andrew per l’ospitalità e lo salutiamo con un ‘see you later‘. Qui si usa così. Anche se è un addio è molto più bello e suona proprio come un arrivederci a fra poco.

Sunrise at Limosa rise, Australia

Impostiamo il navigatore verso Waratah Hills, dove ci attendono per una visita alla cantina. Miracolosamente il sole accompagna il nostro cammino verso le colline ed è così caldo che sembra quasi Primavera, anziché l’inizio dell’inverno. Ad attenderci Judy e Neil Travers, due persone adorabili, con le quali abbiamo preso un the e chiacchierato amabilmente per circa un’ora. Judy gestisce tutto ciò che è relativo al food in cantina, organizzando pranzi, pic nic e su richiesta catering anche per gruppi numerosi. La cantina al momento della nostra visita era chiusa per vacanze, ma avrebbe riaperto dopo qualche giorno. Mi sono ripromessa di tornare a trovarli perché sono stati davvero molto cortesi e ospitali e questa ospitalità va premiata.
Abbiamo dovuto rinunciare alla degustazione dei vini perché la strada di ritorno verso Melbourne era lunga. Ma Neil e Judy ci hanno fatto un regalo: una bottiglia di Pinot Nero, premiato come miglior Pinot Nero dell’anno in South Gippsland, ma pare essere uno dei migliori del Victoria.

Pinot nero Waratah Hills
Waratah-Hills-Winery
Waratah Hills, South Gippsland, Australia
Waratah Hills Winery

Sulla strada del ritorno ci fermiamo a Konwarra per il pranzo. Ci attendevano al Konwarra Foodstores per un lunch a base di prodotti locali: formaggi, verdure, terrine, relish e frutta in conserva, birra artigianale e sidro. Siamo riuscite a pranzare in giardino, scaldate dal tiepido sole autunnale. Ed io sarei rimasta lì ancora per molto tempo a godermi l’aria fresca e il riposo. Ma il viaggio di ritorno ci attendeva e Melbourne anche.

Konwarra food store lunch beer
Konwarra Foodstore Collage
Cheese at Konwarra foodstore

Sono stata on Catherine per 4 giorni e devo dire che è stata una compagna di viaggio perfetta: guida super sicura, attenta e gentile, molto ospitale. Non sono mai riuscita ad offrirle un caffè. Però sono riuscita ad offrirle il vino per la cena a Limosa Rise. Mi pareva il minimo, soprattutto per avermi sopportato per tutto quel tempo! Ci siamo salutate nella hall dell’Hotel Olsen, con la promessa di vederci di nuovo se possibile. Magari un viaggio in Italia per lei, visto che non conosce il nostro paese e nemmeno l’Europa.

Relax in hotel prima di uscire a cena alla scoperta del territorio. Con me Laura Renieri, finalmente insieme per raccontarci le nostre rispettive esperienze di viaggio! Abbiamo chiesto al giovane concierge dell’hotel e lui ci ha indicato un ristorante cinese, a circa 15 minuti di strada dal nostro albergo: andata per David’s a Prahran: dumplings ai gamberi, calamari fritti con aglio, tanto aglio e birra (la birra australiana ci piace!). What else?
La cucina di David’s si ispira a quella di Zhouzhuang, un piccolo paese nella provincia di Shangai. Nota: molto golosi e divertenti gli Sharing Menus!

David's Dinner
David's Dinner Melbourne
David's Dinner beers

Il giorno dopo shopping selvaggio (molto contenuto eh??) con Laura, nella prima mattina free di tutta la settimana: abbiamo girato Chapel Street in lungo e in largo, pranzato un locale molto carino, Two Birds one stone, che inizia il servizio con le colazioni del mattino, prosegue e pranzo con deliziosi piatti salati: arredamento minimal, ampi spazi, molto luminoso, in una via poco trafficata, frequentato da giovani e studenti. Perfetto per una pausa breve o lunga. Io ho optato per un crostone con avocado, feta pomodorini e ravanelli. Dopo pranzo ci siamo spostate nella city per un altro tour di Melbourne: volevamo vedere più cose possibili prima di partire.

shopping-chapel-street.
Chapel-Street-Melbourne
Mama-Falafel Melbourne
Flinders street station

I mezzi pubblici sono un ottimo compromesso per spostarsi da una parte all’altra della città: i tram sono molto suggestivi, quindi se non avete fretta sedetevi e ammirate il panorama. Altrimenti c’è sempre la metro o il trenino che sono super veloci e puntuali.

Cena da Donovans: avevo sentito parlare di questo locale da molte persone, amici cgef e addetti ai lavori. Stefano Bonilli mi aveva suggerito via twitter di fermarmi almeno una volta qui. E sono stata accontentata. La sosta da Donovans merita davvero: varcata la soglia del ristorante pare di entrare in una casa bella, arredata con gusto e la sensazione che trasmette è di calore, fa stare bene. Il Signor Donovan è un perfetto padrone di casa: nonostante fosse il suo compleanno ha voluto riceverci personalmente al nostro arrivo. Ci ha consigliato il vino per la cena e anche quali dei piatti dal menù potevamo assaggiare, per meglio cogliere lo spirito del suo locale, la sua casa. L’unico cruccio è non averlo visto anche di giorno, una veranda inondata dal sole, a due passi dalla spiaggia di St.Kilda. Un vero paradiso, stare seduti al sole, con davanti il mare, un calice di buon vino senza dover pensare a nulla se non a rilassarsi e godersi il panorama. La puntina sulla mappa per il viaggio di ritorno a Melbourne (quando arriverà) è puntata anche su questo ristorante oltre che sul quartiere di St. Kilda che vorrei vedere d’estate, che è uno dei quartieri più cool della città, frequentato da artisti, creativi e ricco di luoghi di incontro ed eventi dedicati all’arte, alla moda e al design.

Donovans-Bannockburn-Shiraz
Donovans Dinner Collage

Mercoledì 28 Maggio, ultimo giorno del nostro viaggio. Il mio programma segna una visita in alcuni dei caffè di Melbourne. L’appuntamento con Fiona Sweetman di Hidden Secrets è alle ore 11 in Bourke Street, di fronte ad una fornitissima libreria, The Hill of Content Bookshop, e visto che sono in anticipo entro e faccio un giro. Il reparto di libri dedicati alla gastronomia e al food è davvero imponente. E la cucina italiana la fa da padrone, ovviamente.

Stefano Manfredi CookBook
Hidden-Secret-coffee-tour

Il programma prevede A cafè Culture Walk, una passeggiata di circa due ore, nelle quali Fiona mi fa scoprire una parte di Melbourne davvero affascinante: quella dei suoi caffè. Con Fiona sono entrata in un mondo nascosto, quasi segreto e sconosciuto, luoghi che probabilmente da sola non avrei visitato. Non tutti lo sanno, ma Melbourne è diventata famosa in tutto il mondo per la cultura del caffè, per le caffetterie e, non ultimi, per i ristoranti.
Pellegrini's-Bar-Melbourne.

I vicoli, anche i più nascosti, pullulano di localini, caffè per lo più da asporto, perché sono talmente piccoli ed angusti da non avere spazio nemmeno per due sgabelli davanti al bancone. Il caffè si beve in piedi, in compagnia, si fanno due chiacchiere e magari se ne prende uno in più da portare in ufficio.
Iniziamo il nostro giro da Pellegrini, in Bourke street al n° 66: per i cittadini di Melbourne questo luogo è un’istituzione. Fiona consiglia lo Strudel di Mele e se avete fortuna, potete mangiare in cucina. Arredamento anni ’50 rigorosamente originale.

Von Haus (Melbourne) Collage

Dopo Pellegrini, ci spostiamo in Crossley Street, al n°1: Von Haus. Questo è un altro di quei luoghi che mi sono rimasti nel cuore, un posticino delizioso, minuscolo dove si può fare colazione, pranzare, venire per un bicchiere di vino e per vedere gli amici prima di cena. Oppure per cena. Aperto dalle 8 del mattino alle 11 di sera. Un altro modello da pinnare sulla mia board, da tenere in una moleskine consumata, legata con lo spago da cucina, tra i sogni nel cassetto. (nota: il palazzo dove si trova Von Haus è probabilmente uno dei più vecchi della città, si parla del 1840).

San-Telmo-cafè-restaurant
San-Telmo-cafè-restaurant

Proseguiamo il nostro giro: ora è la volta di San Telmo, anche qui non solo caffè, ma vera cucina argentina: una griglia per asado di circa 2 metri e mezzo, per dire. Ci sediamo per un caffè e due parole prima dell’intervista. Ah, mi sono dimenticata di dirvi che, mentre passeggiavamo con Fiona, ci ha accompagnato il giornalista della Tv di Melbourne Seven News, Nick Etchells per intervistare Fiona a proposito dei caffè di Melbourne e dell’arrivo di Starbucks in città. Poi da Fiona, Mr Nick è passato ad intervistare la sottoscritta sulla differenza tra i caffè/caffetterie italiane ( e torinesi) e quelli di Melbourne. Ebbene sì, Un tocco di zenzero sta pian piano invadendo anche l’Australia. Ma loro non lo sanno ancora :)) Il link al video qui, se volete vedere il mio faccino in Tv.

Patricia Coffee Brewery Melbourne

Dopo l’intervista proseguiamo il tour, ma ne abbiamo visti così tanti che ho perso il conto. Cito: Decoy cafè, Cafè Vue, Patricia (un’altra chicca da pinnare), Truffula seed, e ultimo ma non ultimo Silo by joost: il primo zero waste cafè di Melbourne: qui si ricicla tutto (hanno un micro giardino fuori dalla caffetteria dove riutilizzare il compost ) producono al momento farine, latte di soia, di mandorla, succhi freschi. Tutto biologico al 100%.

Silo zero waste Melbourne
Silo garden

Pranziamo da Captains of Industry, un contenitore di idee, di mestieri creativi: un barbiere, un sarto e un calzolaio (ma che fa scarpe su misura), tutti riuniti sotto lo stesso tetto. Più, ovviamente, una caffetteria aperta dalle 9 del mattino, che serve colazione, pranzo e cena. Venerdì sera ostriche! Don’t miss.

Captains-of-Industry-Melbourne-
Captains-of-Industry-Melbourne-
Captains-of-Industry-Melbourne

L’ultima cena a Melbourne in un locale aperto da pochissime settimane, Le Grand Cirque : cucina d’ispirazione francese, con qualche divagazione internazionale nel menù.  A noi è piaciuto molto. A mio parere se siete a Melbourne vale la pena assaggiarlo !

Le grand cirque Melbourne

Si chiude una bellissima esperienza, fatta di luoghi unici in un territorio immenso e ricco di opportunità , di persone belle e generose che hanno condiviso con me questo viaggio. Mi auguro di tornare presto per poter esplorare altri (e più vasti) angoli di questo continente.

Come direbbero a Melbourne, See you later Australia.

Il viaggio tra Melbourne, Mornington Peninsula e Wilson Promontory è stato possibile grazie all’invito dell’Ente del Turismo di Melbourne e Victoria

Melbourne coffee stop