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Acciughe sott’olio e.v. di oliva Il Brolo aromatizzate ai 3 pepi e ginepro
Siamo a meno 4 dal fatidico giorno!! Cari amici solo 4 giorni al 25 Dicembre, quando tutti noi ci ritroveremo attorno ad una tavola imbandita, con accanto a noi le persone più care e alle quali vogliamo bene. Questo è in effetti un periodo di grandi consumi e spese, a volte superflue. Per stare bene, a volte basta davvero poco: ingredienti semplici e buoni. Proprio come le acciughe. Se avete la fortuna di trovare delle acciughe sottosale di prima categoria, ci vorrà davvero poco per preparare un antipasto con i fiocchi per il giorno di Natale. Oppure di organizzare un regalino agli amici che verranno a trovarvi dopo le feste. Vi assicuro che leccornie come questa sono sempre gradite :)
Per preparare un barattolo come quello che vedete fotografato, ci vorranno circa 200 grammi di acciughe sotto sale, alcuni grani di pepe nero, bacche di pepe rosa e pimento della Giamaica. Più 3 o 4 bacche di Ginepro. Due cucchiai di aceto di vino bianco e per finire in bellezza, ho utilizzato l’olio del Garda bresciano de Il Brolo, cultivar Leccino 70%, Casaliva 25%, Pendolino ed altre varietà al 5% , delicato, lievemente aromatico dal sentore erbaceo, di foglia di pomodoro. Non vi dico che buone! Avrei dovuto aspettare ad assaggiarle. Ma come si fa a lasciare un barattolo come quello in frigorifero? Ogni volta che apro lo sportello, mi fanno l’occhiolino! Pane di segale, burro e acciughe.
procedimento: eliminare la lisca e la coda alle acciughe, il budellino. Preparare una bacinella con dell’acqua e lavare bene le acciughe. Buttare l’acqua di lavaggio, aggiungerne dell’altra + l’aceto e sciacquare le acciughe.
Asciugare bene con della carta assorbente, cercando di eliminare tutta l’acqua in eccesso.
Preparate il barattolo/li. Mettere all’interno del barattolo le acciughe, appoggiandole alla parete del barattolo. Aggiungere i grani di pepe e di ginepro, alternandoli. Proseguire fino ad esaurimento degli ingredienti.
A questo punto versare l’olio a filo, facendo attenzione a non formare delle bolle d’aria. Eliminatele, nel caso ne se formasse qualcuna, spostando le acciughe con uno stecchino di legno.
Conservare in frigorifero (se riuscite a non mangiarle) almeno per una decina di giorni.
Utilizzatele per preparare dei crostoni di pane, con poco burro. Oppure per condire due spaghetti preparati all’ultimo minuto! Oppure per quello che vi piace di più. Garantisco che sono de.li.zio.se!
Buongiorno sandra!hai ragione siamo agli sgoccioli x il natale,si sta avvicinando inesorabilmente!!!
passo la tua ricetta a mia nonna che da sempre fa conserve e sott’olii da regalare e come scorte per future carestie!
Baci baci
Trovo che sia un’idea favolosa per i pensierini di Natale, diversa dai soliti biscotti :) Quanto mi piace quel tronco… ma questo mi pare di avertelo già detto. Buona settimana, un abbraccio :*
Un’idea favolsa per un pensiero di Natale! Buona settimana Daniela.
gaia super mattiniera, eh?? :=) sono passata come la stella cometa a MI questa mattina. Promesso, la prossima volta ci sentiamo eh? P.s. saluta e dai un bacino alla nonnina iper attiva.. Bello avere ancora i nonni, con i quali condividere momenti di gioia. baci
Saraaaaaaaa, ho letto della super super news! Sono felicissima per te cara :)
come sai amo i cibi salati, più di quelli dolci e così… un abbraccio a te
Daniela, grazieeee!! A presto e buona settimana a te
il tronco è davvero stupendo ;-)
baci stelìn
originale e “nella tradizione” allo stesso tempo, complimenti! E poi confesso che lo stuzzichino rurale pane+acciuga+burro è il mio preferito… :)
Domani provo a farle. Le acciughe sotto sale le ho preparate da me per cui ……
ciao sara sono un amico di patrizia del brolo e ho avuto la fortuna di assistere alla spremitura delle olive inebriato dal profumodi quel liquido smeraldo che colava.
io abito al mare “arenzano” e salo sempre le acciughe come mi hanno insegnato le nonnine di monterosso vengono morbide con un colore rosso carne. beneil tuo modo di conservarle sai pane burro e alici con un buon pigato o vermantino ti rimette in pace col mondo.
ad ottobre abbiamo pescato parecchi tonnetti “palamite boniti alletterati” li ho sfilettati e conservati sotto sale con una antica lavorazione dei genovesi di carloforte calasetta i discendenti dei tabarchini che ancora usano le ricette originali del 600 quando partirono da genova pegli. visto che ti piace il salato ti faro sapere il risultato.complimenti per il tuo blog le tue ricette sono descritte con competenza e amore brava. un abbraccio giancarlo