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Stupore, meraviglia, curiosità? O orrore? Cosa vi viene in mente nel vedere la fotografia?
Io in un primo momento sono rimasta stupita. Poi in realtà ora la curiosità la fa da padrona. Dovrò cercare di entrare in possesso di un bicchiere e assaggiare!
Il vino in bicchiere di plastica, sigillato e con scadenza di un anno. Dopo il Bag in Box, il calice di vino, Il Tulip in P.e.t
La novità arriva dall’Inghilterra e parrebbe funzionare alla grande. Pensate che durante il concerto di Elton Jonh sono stati venduti ben 3440 bicchieri di vino in una sola sera.
Due linee di vino: The Italian Job (Sauvignon Blanc, Sangiovese Merlot e Sangiovese Rose). Più una linea speciale in vendita in esclusiva da Marks & Spencer, The ‘Le Froglet’ (Shiraz, Chardonnay o Rose).
Se vi ha incuriosito e volete maggiori info andate sul sito di Wine Innovations
Allora, ditemi la vostra. Cosa ne pensate?
Visto e provato: c’è anche qua a Dublino da qualche mese. Fa un pochinino senso a dirla tutta anche e qando te lo passano, o lo vedi sullo scaffale o dentro il frigorifero (sì, lo tengono in frigo, anche il rosso! :/) sembra quasi una candela di cera e fa senso, parecchio. Il sapore è strano, rarefatto, non è vino vero e proprio ma un suo surrogato. Inutile dire che a loro piace ma loro sono felici e soddisfatti anche se gli dai dell’acqua colorata e dentro ci infili qualsiasi cosa che contenga alcol in quantità indefinita.
Per me funziona su quel mercato e basta. Meno male.
Moda passeggera e abbastanza ridicola. Inorridisco a vedere il vino su una bottiglia di plastica, su un tetrapack e figuriamoci su un bicchiere di plastica. Suvvia…viva il vetro sempre e comunque,.
Aggiungo (appena parlato con un amico di qua): a Dublino lo commercializza anche un’altra azienda con del vino australiano, mi sorge il dubbio di aver assaggiato quello che viene venduto anche nei pub ed è praticamente la stessa cosa. Appena ci ricordiamo il nome ti dico! :D
No, in bicchiere di palstica proprio no. Vorrei però spezzare una lancia per far sì che sempre più ristoranti offrano il vino a calice. All’estero lo fanno tutti, in Italia ancora molti ti guardano storto quando lo chiedi e/o non ce l’hanno
Penso alla solita mania passeggera, il bicchiere di plastica permette l’uso in ambienti come concerti, partite, eventi vari.
Dopo il Prosecco in lattina questa mancava propio.
Non mi e’ ancora succeso di trovarlo…..no non lo comprerei
Oddio, non amo molto l’idea di bere il vino nella plastica (nemmeno l’acqua o il caffè, se è per questo). E poi inorridisco al pensiero di 3440 vuoti antiecologici da smaltire! Già immagino qui da noi che fine farebbero, in considerazione delle cattive abitudini di una buona percentuale di italiani riguardo alla raccolta differenziata! :-(
Noooo, sul vino e sentimenti non si scherza sono una bacchettona! E poi vuoi non poter assumere quell’aria da intenditore e poter dire “Sa di tappo!”
mmmm…. non mi ispira per niente!
chi ama veramente il vino e il suo sapore non può comprarlo…sarebbe come comprare il vino nel cartone
Comodissimo per i viaggi in auto.
Sai Sandra, una cosa del genere me la vedo in un sogno che ho da un po’ di tempo: un negozio di monoporzioni di qualità componibili.
Immagina una specie di gastronomia in cui si producono cibi pronti di qualità da vendere in contenitori monoporzione (antipasti, primi, secondi, dolci), abbinabili e impilabili. Te li porti via in scatole con 4, 6, 8 posti. Ogni cibo ha un abbinamento suggerito con un vino, da vendere anche questo in monodosi (ovviamente anche i vini di grande qualità).
Che ne dici? Apriamo una attività così?
Detto cosi’ puo’ lasciare perplessi, ma se lo vediamo come “street wine”….
Mah, non voglio fare la snob, ma il vino nella plastica non mi piace. Trovo che “rovini il momento”: bevi un bicchiere di vino, magari alla fine della giornata mentre prepari la cena, o per incontrare un’amica per un aperitivo, o durante una bella cenetta, o ancora sul divano mentre guardi la tv. Che sia una situazione casalinga o di festa, la plastica non c’entra niente. Poi dipende sempre da che cosa c’è dentro. mi sembra un prodotto per chi non ha la cultura del vino, per chi non lo ama, ecco. Però è solo l’opinione di una che non l’ha provato :)
Ciao Sandra!
Grazie per lo spunto… Sarei proprio curioso di sapere come reagiremmo mediamente noi consumatori italiani a questa innovazione, visto che qui già il tappo a vite è un ostacolo alla qualità percepita di un vino, come avevo già scritto un pò di tempo fa…
A presto,
Francesco Zonin
Bah…lo assaggerei solo una volta per provare, sono una curiosa, anche se so già in partenza che non mi piacerà.
Pensate agli stoccaggi estivi magari sotto la stecca del sole…tutta quella plastica che degrada e dà quel saporino tipico al vino…saprà di plastica e non di tappo!
No! Il vino nel bicchiere di plastica proprio NO!
Mio nonno astigiano nel vedere una roba del genere avrebbe esclamato “Ussignur che sgiai!” (per i non piemontesi, omaronnamia che impressione!)
Ciao Sandra! Concordo con Francesco nel ritenerla una moda od un modo di consumo alquanto difficile da far reperire al mercato interno. In altre nazioni, dove la cultura del vino è più vicina a quella del “fish & chips”, allora potrebbe risultare un buon mezzo per aprire la strada del consumo quotidiano di vino.
…ma la domanda è anche un’altra…belli i fans di Elton John che prima del suo concerto hanno fatto scorte di vino! Al posto suo mi farei qualche domanda…a parte gli scherzi, l’idea in sé è buona, per chi vive solo e una sera vuole avere un bicchiere di vino senza aprire una bottiglia intera può essere una soluzione. Certo sono d’accordo con Simone sull’elemento plastica! Il vetro da sempre una garanzia in più
Stessa idea di Veru, l’ho già visto ma mai testato… da italiana non so, probabilmente inorridisco nell’anima.
In realtà potrebbe anche essere una bella idea, ma vi prego non nel bicchiere di plastica e sopratutto il vino che ti servono qui in Inghilterra (per la maggior parte dei casi) è pessimo, solo alcool per ubriacarti….
vabbè la pianto e torno al mio tea ;-)
la bottiglia è anche il piacere di potersi gustare il vino il giorno dopo, seguirne le evoluzioni gustative ed olfattive!
Per non parlare poi di cosa si possa trovare dentro quel vino, per mantenerlo conservato in queste condizioni.
grazie a tutti per gli interventi. Credo che il fenomeno potrà avere successo in quei paesi dove il vero vino nn esiste, soprattutto perché ricorda uno stile di vita, il bel paese il sole, tutti gli stereotipi che hanno reso famosa la cultura del buon vivere e del buon mangiare italiano.
Anche io sn perplessa. La mia curiosità è puramente di assaggio sul prodotto. Ma nn lo comprerei mai! A differenza del bag in box, che mi ha aperto un mondo.
Vinnatur amo anche io seguire le evoluzione del vino da un giorno all’altro!
Decisamente non gradirei…esteticamente sembrano belli, estremamente versatili, easy…ma l’idea che lì dentro ci sia del vino, decisamente mi farebbe desistere, e fuggire via! Lys
Sandra, noi italiani siamo giustamente legati ad un discorso di vino-poesia. In altri “mondi” il vino viene invece concepito semplicemente come bevanda, ecco perché potrebbe tranquillamente avere successo. Personalmente faccio fatica a desiderarlo sulla mia tavola se non per curiosità come già da te ed altri segnalato: riusciremmo pero’ a giudicarlo con oggettività?