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Chi mi conosce sa che arrivo alle cose per gradi. Non sono mai stata una che va di fretta e men che meno mi piace scrivere di getto, tanto per scrivere qualcosa. A volte la cronaca va fatta sul momento, altre volte va decantata come si fa con un buon vino.
Oggi mi è parsa la giornata perfetta per ricordare la mia esperienza a #vitanova11 (vitanova wellness trip)  fatta lo scorso Dicembre. Quattro giorni tutti per me alla scoperta di luoghi a me sconosciuti del Trentino.
Oggi è il 2 Febbraio.Fuori nevica. In realtà nevica senza sosta da quasi 3 giorni e Torino è così bella da quanto è bianca, che mi ha ricordato quei paesaggi incontaminati, visitati quasi due mesi fa, ormai.

Il mio lavoro mi porta spesso a viaggiare. Sono viaggi piacevoli perché mi permettono di scoprire luoghi sconosciuti, ma soprattutto perché mi mi permettono di conoscere belle persone, che entrano a far parte del bagaglio di ricordi umani che ci porteremo dentro per sempre. Grazie all’esperienza in Trentino ho avuto il piacere di trascorrere molto tempo in compagnia di nuovi amici e amiche che condividono la mia stessa passione e che credo mi accompagnerà per sempre.

Le due bestioline che vedete fotografate qui sopra sono Beethoven e la sua consorte (se la memoria nn mi inganna) mucche di razza scozzese highlands, resistenti a temperature che arrivano anche a -30°. Non bruscolini direi. Ancora nn mi capacito di come gli animali, certi animali si adattino alla vita estrema, che si tratti di caldo o di freddo. Pino (il proprietario dell’allevamento oltre che del ristorante di Pejo, il St.Hubertus dove viene servito un ottimo menù a base di carne di razza highlands) ci racconta che la femmina lo scorso anno ha partorito sotto la neve e il vitellino ha sgambato i suoi primi passi proprio sui cumuli di neve che vedete fotografati! La sola passeggiata che ci ha condotto fino all’allevamento di Pino, valeva il viaggio da Torino: sotto la neve, a giocare con le mucche, il border collie, Becco il capretto che si attaccava ad ogni dito a disposizione. Natura incontaminata e selvaggia a far da contorno. E tanta, tanta neve.

Dalle mucche highlands passiamo a quelle del Caseificio Turnario di Pejo, l’unico rimasto in attività in Trentino. Al caseificio turnario di Pejo viene prodotto il Casolet. E se nn conoscete questo formaggio vi consiglio di fare una breve ricerca ed informarvi di dove poterlo comprare. Noi fortunate abbiamo potuto acquistare una bella fetta di Casolet da portare a casa :)


Riguardando le foto mi vengono in mente tanti bei momenti, e non basterebbe una giornata per raccontarveli tutti.
Lo staff di Vitanova ci ha dedicato 4 giorni interi di natura e cibo. Proprio così! Fisicamente provate da passeggiate, ciaspolate, sci ed escursioni. Ma di certo il cibo (ed il buon vino) non sono mancati.

Al nostro arrivo giovedì sera (17 Dicembre) una puntatina alla SPA dell’Hotel Kristiania (Cogolo di Pejo) dove ci attendeva lo staff per una serie di massaggi, tisane e coccole. Un tuffo ne l’idromassaggio sotto le stelle e poi di corsa in camera per il cambio d’abito. Lo so, è una vera fatica dovervi raccontare tutto ciò :-)
Piesse: vi consiglio di dare un’occhiata alle offerte last minute del Kristiania. Ci sono proposte moltooo interessanti per gli amanti della montagna, e non solo.

Dopo la SPA e il breve passaggio in camera siamo pronte per una degustazione con i fiocchi di Trento Doc, sotto lo sguardo vigile del sommellier!
Molti di voi si saranno chiesti come diamine hanno fatto ad immaginare delle vigne a quelle altitudini. Ebbene, nel lontano 1902 ci pensò Giulio Ferrari, che diede vita alla prima vigna di uve chardonnay, destinate ad arrivare intatte e ricche di storia nei nostri bicchieri. Da un intuizione la nascita di una delle eccellenze del nostro patrimonio enologico. Il Trento Doc è ormai conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo.

Dopo la visita la Caseificio Turnario e all’allevamento di mucche scozzesi razza highlands, il team di Vitanova ci ha portato sulle piste da sci. Questa volta non per sciare. Ma per un emozionante salita sulla nuovissima cabinovia Pejo 3000, nel cuore del gruppo dell’Ortles-Cevedale.
Il numero fa capire a quanti metri di altezza si trovi l’arrivo, 3000 metri! Durante il nostro passaggio ahimè nevicava molto forte, se no avremmo avuto la possibilità di ammirare le montagne di fronte a noi: un mare di rocce e neve da togliere il fiato.
Dalla Valle della Mite una fantastica discesa di 8 km, immersi nella natura incontaminata del Parco Nazionale dello Stelvio.
(Vi assicuro che se avessi avuto sci e le piste fossero state aperte un pensiero alla discesa lo avrei fatto!)

Il venerdì lo abbiamo dedicato a due esperienze altrettante emozionanti: per alcune di noi una ciaspolata in compagnia, per un gruppetto di prodi sciatrici l’emozione della discesa su piste praticamente ancora deserte. E chi scia sa di cosa sto parlando. Il Maestro Zefirino (della Scuola Sci di Pejo) ci ha accompagnato per due ore alla scoperta delle bellezza della natura, mentre le nostre amiche faticavano sulle ciaspole :).
Piccola pausa caffe alcoolico, con vista mozzafiato sulla valle. Due ore di sci, troppo poche!


Lauto pranzo, dopo le fatiche sportive e poi via, i nostri mezzi di trasporto ci aspettavano per ricondurci al meritato riposo presso l’hotel Kristiania.

Una delle tante esperienze di #Vitanova11 che mi è rimasta nel cuore, è la storia di Casa Grazioli (Eco Museo del Val Di Pejo). Casa Grazioli testimonia l’evoluzione dell’abitare contadino degli ultimi secoli: un percorso visivo, tattile ed emozionale all’interno di un’abitazione a cui nessuno è ancora riuscito a dare una data di costruzione certa. Si parla di travi di legno dell’anno 1000. Altre di origine recente (parliamo in ogni caso del 1300/1500)
Di recente è stato dato nuovo impulso all’allevamento delle capre con produzioni casearie molto ricercate.

Abbiamo concluso la giornata a tavola con i volontari dell’ecomuseo che ci hanno viziato con vino locale e cibo tipico: speck, lardo, prosciutto, salame, pane al cumino, casolet e non so quante altre delizie!

Vorrei ringraziare gli amici di Vitanova, il team tutto dell’Hotel Kristiania, il mitico Dream Team (le mie compagne di viaggio), Mario Mele (unico!) e Alessio Carciofi che ha reso possibile questa esperienza. Grazie di cuore a tutti!